La Festa di Saletta negli anni

 

articolo di repertorio

Ogni anno a Saletta, nei giorni a cavallo di Ferragosto, il paese si anima di giochi, cene all’aperto, musica e danze mirabilmente organizzati dall’Associazione Amici di Saletta. Attendiamo il programma 2006, grazie.

La festa di Saletta negli anni

di Carla Colasanti

La festa di Saletta è sempre stata una tradizione molto sentita e un momento di aggregazione per il paese e per le singole famiglie. Nell’arco degli anni la festa si è modificata sia per i cambiamenti generali, sia per le esigenze del paese.

Da che memoria ricordi, la festa si svolgeva in due giorni distinti, la prima domenica di giugno, in onore di San Silvestro (che in realtà cade il 31 dicembre, come tutti sappiamo) e la prima domenica di settembre, in onore della Madonna degli Angeli; poi, negli anni settanta, si decise di unificare le due ricorrenze e svolgere la festa paesana il 13 di agosto, per dare a tutti (anche a quei tanti che durante il periodo lavorativo sono lontani) la possibilità di parteciparvi.

Secondo i racconti e le memorie dei più anziani, a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale i festeggiamenti erano organizzati da Vincenzo Sebastiani e da Antonio Poggi; poi, dopo il secondo dopoguerra la festa era gestita a turno, anno per anno, da due famiglie del paese, una delle quali aveva il compito di invitare a pranzo il prete che avrebbe officiato la funzione religiosa. I “Santari” o “Festaroli”, insomma gli organizzatori di turno, passavano quindi di famiglia in famiglia per la raccolta delle offerte che sarebbero servite a coprire le spese della messa.

A quei tempi la festa consisteva nella celebrazione della messa, al mattino, seguita dalla processione per le vie del paese con i tradizionali “botti”. Prima della funzione, tramite asta, si formava il gruppo di persone destinato a portare in processione la statua. L’asta funzionava così: un capo gruppo si recava in chiesa, dove veniva affisso il foglio sul quale venivano scritte le quotazioni; poi si apriva l’asta ed al maggior offerente spettava l’onore di portare la statua di San Silvestro o della Madonna in giro per il paese. Molto sentita era l’usanza di invitare parenti ed amici di fuori Saletta.

Nel corso della giornata di festa si svolgevano giochi tradizionali quali il Tiro al Gallo e la Pentolaccia; poi, la sera, si ballava nell’aia al suono dell’organetto e delle “ciaramelle”, c’erano cantori “a braccio” sia del paese che di fuori e gli uomini giocavano alla “morra”. Inoltre, previo permesso comunale giornaliero, veniva aperta una piccola osteria. Si ballava, ci si divertiva, si stava tutti assieme, ci si ubriacava e, qualche volta, ci scappavano pure le botte!

La festa è poi cambiata, negli anni ’60-’70. Da due giorni singoli e distinti si è passati a due o tre giorni in fila, verso ferragosto. Dall’organetto si è passati al complesso di musica leggera, si sono organizzati giochi anche per i bambini, si è addobbato il paese con luci e festoni e, a volte, ci si è concesso anche qualche fuoco d’artificio. La cerimonia religiosa, però, è rimasta un punto fermo, così come i giochi popolari.

Con la costituzione, alla fine degli anni ottanta, della Associazione Amici di Saletta, per volere del Presidente Giovanni Poggi e di un comitato di gestione, la festa è divenuta sempre più un momento di unione e di aggregazione paesana. Il resto è cronaca di festeggiamenti recenti. Nonostante il passare degli anni, l’evolversi dei costumi e delle situazioni ed il ricambio generazionale, l’onoranza dei Santi Patroni è rimasta una delle pochissime tradizioni ancora vive; dimostra attaccamento verso il paese e ripetto per coloro che ci hanno preceduto e dei quali portiamo i cognomi e, spesso, i nomi.

W Saletta! W la Madonna degli Angeli! W San Silvestro!

Potrebbero interessarti anche...